I COLORI DELL’INFANZIA
Marilena Cicciù, in arte si fa chiamare Mia, in eufonia con la visione della vita che sapeva dare Mia Martini.
Nasce il 19, giugno 1963 a Reggio Calabria, Nel 1996 entra a far parte del Grifo Centro Calabrese d’Arte e Cultura sezione Arti Figurative “Nunzio Bava” della sua amata città. Con serietà ed impegno percorre il cammino della formazione cercando, studiando, penetrando con spirito critico e riflessivo, nei valori portanti dell’arte, cercando di maturare una sua identità pittorica. Diplomata al Liceo Artistico “Mattia Preti” di R:C, ottiene anche il grado Accademico di Magistero in Scienze Religiose presso l’Istituto Superiore Teologico dell’Italia Meridionale di Reggio Calabria discutendo la tesi che ha come titolo:“ La Teologia della Bellezza e l’Arte Sacra”, oggi depositata presso la Biblioteca arcivescovile della città. Volontaria presso la Lega Contro i Tumori di Rc matura, con la sua partecipazione alla sofferenza dei malati terminali, l’idea che “ nessuno come chi soffre, assomiglia a Cristo, medico delle anime e dei corpi. Nessun volto, come quello del sofferente ha i tratti del volto di Cristo”. Per Marilena la vita non è altro che “ Amore della Bellezza” Filocalia in cui il culto del Bene si trasforma in irradiazione del Bello. La Bellezza dice Trasfigurazione dell’uomo ad immagine e somiglianza di Dio. “ il cuore dell’uomo del suo tempo e come un grido e perché, no! Di preghiera di colui che ha dimenticato le preghiere. Nelle sue prime opere “il suo grido forte e silenzioso è condizionato da una sua condizione psicologica , viene poi ad essere trasformato in armonia del colore, le sue pennellate corpose e materiche dove per Marilena erano Incanto, oggi non lo sono più perché Mia cerca di trovare con le sue pennellato la Bellezza del creato. Bello è colui che con la sua vita irradia la presenza del Vivente tra gli uomini, la rende visibile e palpabile mediante le forme della sua esperienza. “ L’Arte, quindi è rivelatrice della persona dell’artista, prima che l’opera si riveli allo spettatore”. Allieva, del maestro della Fantafisica, Taglieri in arte Crista, professionista affermato nel campo dell’arte internazionale, dove apprende molto il colore e la sua evoluzione,da poco scomparso, cerca di portare avanti il suo concetto “ la fede porta ad essere artisti non del proprio io, ma di Dio”.